Tutto è iniziato una manciata di giorni fa. Una serie di sfortunati eventi legati ovviamente al Covid,ha coinvolto la mia famiglia e quindi la sottoscritta.
Una storia come tante di questi tempi. Tutto questo, purtroppo, accadeva però proprio quando avevo deciso di allontanarmi per qualche giorno per un viaggio di lavoro, che mi avrebbe portato a fare qualche passetto in avanti verso la realizzazione di un progetto che mi entusiasmava (e mi entusiasma) un sacco. Il viaggio è stato chiaramente annullato…
Ma non solo!
La vicenda aveva luogo proprio nel bel mezzo di un periodo atleticamente e artisticamente molto roseo.
Avevo creato per me stessa, finalmente, una programmazione che mi piaceva, molto serrata ma in linea con i miei desideri e con i miei obiettivi. Coreografavo, allenavo la resistenza, la forza, riuscivo a dedicarmi alla mia flessibilità…
E poi tutto si è dovuto fermare. Cristallizzare.
Ti assicuro che mi sono sentita davvero a terra, persa. Come se avessi fatto dieci passi in avanti…e poi quindici indietro!
Questo però mi ha fatto pensare alcune cose, che credo siano molto importanti, su cosa significhi programmare e pianificare e su cosa fare quando tutto…non va secondo i piani.
#1 La programmazione e la pianificazione non mi devono far sentire soffocata. All’interno di ogni programma, anche di allenamento, è utile prevedere e considerare un margine di elasticità. Il programma deve servire ad orientarci, non a costringerci. Un esempio? Decido che in un mese/ un mese e mezzo imparerò una nuova sequenza al palo. Mi do un margine extra di due settimane così da non andare nel panico se dovessi saltare qualche allenamento!
#2 Mi concentro su diversi obiettivi, non solo su uno (magari molto ambizioso) stabilendo una scala di priorità. Così, se non dovessi riuscire a raggiungere l’obiettivo più elevato…potrò essere comunque soddisfatta di averne raggiunti tanti altri!
#3 Coltivo la mia passione anche giù dal palo. Guardo cosa fanno gli altri artisti in giro per il mondo, creo raccolte con fonti d’ispirazione, ascolto musica e seleziono nuovi brani per le mie coreografie.
#4 Se non ho molta esperienza o ho qualche dubbio su un aspetto specifico dell’allenamento, mi confronto con un professionista. La programmazione degli allenamenti è una vera scienza, che considera, nel lungo termine, varie fasi o “cicli” entro le quali far rientrare gli obiettivi dell’atleta (anche amatoriale) rispettando le esigenze del suo corpo e del suo stile di vita.
#5 Mi lascio emozionare dalla vita! Coltivo altri interessi, sperimento altri tipi di allenamento senza palo, leggo, suono, dipingo, ascolto musica e guardo film. Tutto può nutrirmi e nutrire la mia passione, anche se gli eventi possono fermarla per un po’.Tutto può essere fonte d’ispirazione!
A questo punto non ti ho detto solo com’è andata a finire la mia strana storia.
Ti dico solo che il Covid ci ha sfiorato e fortunatamente siamo tutti negativi. E io sono pronta per tornare a programmare, sognare e volteggiare!